I numeri dell'Azzardo online in Italia nel 2024

Pubblicato il 26 luglio 2025 alle ore 10:29

Azzardo, è boom:

giocati 157 miliardi

 

Nel 2024 il Gioco d’Azzardo in Italia ha raggiunto livelli record, secondo quanto riportato dal “Libro nero del gioco d’azzardo” redatto da Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon. I dati ufficiali – ottenuti attraverso accessi agli atti presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – mostrano una crescita allarmante del fenomeno: sono stati giocati oltre 157 miliardi di euro, il 7,2% del PIL nazionale, una cifra che supera addirittura la spesa sanitaria complessiva del Paese. Di questi, più di 21 miliardi sono stati effettivamente persi dai giocatori, l’equivalente del reddito netto annuale di oltre un milione di lavoratori a tempo pieno.

La situazione è resa ancora più preoccupante dal fatto che la spesa per il gioco si concentra nelle fasce economicamente più fragili della popolazione, in particolare nel Mezzogiorno. In molte aree del Sud – tra cui Isernia, Siracusa, Palermo e Napoli – il gioco online ha visto un incremento esponenziale, arrivando a superare i 4.000 euro giocati pro capite nella fascia tra i 18 e i 74 anni. Secondo il rapporto, questa crescita è strettamente legata all’illusione diffusa che una vincita possa rappresentare una soluzione rapida a difficoltà economiche, una sorta di “salvezza in extremis”.

Il fenomeno dell’azzardo online ha ormai superato quello fisico: nel 2024 sono stati spesi online ben 92 miliardi di euro, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente, mentre il gioco fisico è in lieve calo. I conti di gioco online attivi hanno superato i 20 milioni – anche se ogni giocatore può aprirne più di uno – con 4,5 milioni di utenti attivi stimati. L’online, inoltre, si presta a fenomeni di riciclaggio di denaro sporco, soprattutto al Centro-Sud, dove la criminalità organizzata sembra sfruttare il gioco digitale per operazioni illecite.

Uno degli aspetti più critici emersi è il calo di trasparenza da parte delle istituzioni. Dopo le prime edizioni del “Libro nero”, sono aumentate le restrizioni sull’accesso ai dati, in particolare quelli relativi ai piccoli comuni sotto i 10.000 abitanti, che nel 2023 avevano evidenziato picchi inspiegabili di gioco pro capite. Un esempio emblematico è quello di Anguillara Veneta, dove la media di giocato risultava essere di 13.000 euro per abitante, sollevando dubbi su flussi sospetti di denaro e possibili attività illecite. Quest’anno, però, questi dati non sono stati più resi disponibili, rendendo più difficile monitorare l’evoluzione reale del fenomeno, soprattutto nei contesti più vulnerabili e periferici.

In questo scenario preoccupante, arriva una notizia che solleva ulteriori polemiche: il governo sta valutando di cancellare il divieto di pubblicità indiretta del gioco d’azzardo, introdotto dal Decreto Dignità nel 2018. Una norma che all’epoca aveva reso l’Italia un esempio europeo nella lotta alla ludopatia. L’intenzione dell’esecutivo attuale sarebbe quella di consentire nuovamente una forma di promozione del gioco, destinando una parte dei proventi al finanziamento del sistema calcistico. Questa proposta appare in netto contrasto con i dati allarmanti del rapporto e viene interpretata da molti come una scelta miope e pericolosa, che rischia di incentivare ulteriormente un fenomeno già fuori controllo.

Il quadro complessivo tracciato dal “Libro nero” è quello di un Paese in cui il gioco d’azzardo non è solo una piaga sociale, ma una tassa occulta sui poveri, alimentata da fragilità economiche e dalla mancanza di tutele efficaci. A preoccupare non sono solo le dimensioni del fenomeno, ma anche il silenzio con cui viene accolto: i numeri impressionanti sembrano non generare sufficiente allarme pubblico, mentre cresce il rischio che l’azzardo diventi una componente strutturale del bilancio statale, a scapito della salute sociale ed economica dei cittadini più deboli.

Fonte: "Il Fatto Quotidiano" Art. 6 luglio 2025

A cura di Leonardo Bison

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